ABBANDONO
Che parola strana per cominciare.
A seconda di come viene declinata evoca sentimenti molto diversi:
Mentre leggete pronunciate a voce alta queste due versioni e ascoltate cosa vi suscitano:
MI ABBANDONO
SONO ABBANDONATO
Iniziamo dalla seconda. Essere abbandonati è una delle ferite più profonde che possiamo provare. Ci getta in uno sconforto totale. Ci fa pensare di non essere di valore, non meritiamo che qualcuno si occupi di noi.

Lacci d’amore

I lacci che mi legano i pensieri
Sono dubbi d’amore,
serti di dolore
per un uomo
che cerca qualcosa da me
che non è il mio cuore
questo assillo è una fascia
che mi imbavaglia
e mi costringe in un cantone.
E’ un atroce penitenza
Che mi divora completamente
Senza mai farmi perdere i sensi
Alda Merini
Sentirsi abbandonati significa non aver ricevuto sufficiente cibo affettivo (per il nostro appetito).
Questa carenza ci rende “dipendenti”. Essere dipendenti ci fa sentire “vittime”

  • La persona dipendente tenderà a chiedere sostegno agli altri e per fare questo deve incapacitarsi. Le frasi tipiche saranno: “non ce la faccio”, “non sono capace”, “mi devi aiutare”. E QUESTO INFASTIDISCE.
  • La persona dipendente tenderà a compiacere, “farò tutto quello che vuoi ma non mi abbandonare”. E QUESTO INFASTIDISCE.
  • La persona dipendente tenderà a chiedere continuamente consigli ma poi non ne seguirà nessuno. E QUESTO INFASTIDISCE.

 

L’amore

Dio ci dona l’infinito
Con l’Amore
E noi respiriamo con la terra
Guardiamo con il cielo
L’Amore è il nostro abbraccio continuo
Alla vita.
Il fuoco rovente del dubbio
Che plasma la nostra esistenza
L’Uomo che pensa all’Amore
È la bellezza suprema
Di questo mondo
– Alda Merini

A questo punto potrà apparire chiaro che più ci muoveremo per non essere abbandonati e maggiori probabilità avremo di esserlo.

Essere abbandonato significa non avere fatto l’esperienza di potersi abbandonare.

L’immagine più rappresentativa di quello che intendo è un neonato dopo la poppata, con i pugnetti chiusi, molle come un fico che si addormenta sul petto della madre.
E’ questa l’esperienza che ci permette di costruire una buona autostima, di aver fiducia in noi come persone degne di essere amate.
Il sostegno per un bambino sono le braccia della mamma, il sostegno per un adulto sono le proprie gambe.

Vi ho messo due poesie di Alda Merini: “lacci d’amore” e “l’amore”.
Basta una parole e cambia tutto, vero?

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