l'urlo imm

“Una sera passeggiavo per un sentiero. Da una parte stava la città e sotto di me il fiordo. Ero stanco e malato. Mi fermai e guardai al di là del fiordo: il sole stava tramontando e le nuvole erano tinte di rosso sangue. Sentii un urlo attraverso la natura. Mi sembrò quasi di udirlo. Dipinsi questo quadro, dipinsi le nuvole come sangue vero. I colori stavano urlando” 

 

Se parliamo di paura, sicuramente il quadro più rappresentativo non può che essere  “l’Urlo” di Edvard Munch.

Probabilmente la paura è la prima emozione che l’uomo deve aver provato. Immaginiamo il nostro primo antenato: solo di fronte a un pianeta sconosciuto, solo ad affrontare fenomeni naturali a lui sconosciuti come eruzioni vulcaniche o terremoti, solo ad affrontare o a fuggire dai bestioni che erano il suo cibo o di cui sarebbe diventato il loro cibo. Solo e intimorito.

Gli antropologi ci dicono che è proprio questa sensazione ad aver spinto l’uomo ad aggregarsi:  insieme si affronta meglio la paura.

Ora guardiamo da vicino il quadro, il paesaggio è deformato, tutto  si muove, i colori sono forti e manca un piano orizzontale, possiamo dire che manca una base d’appoggio.

Come dice il titolo, il soggetto del quadro non è la persona il cui corpo  sembra quasi privo di consistenza, ma è l’URLO. Vediamo una bocca spalancata che deforma il viso trasmettendo una forte sensazione d’angoscia.

Nell’ enciclopedia Treccani troviamo questa definizione di paura:

Paura :”Stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte a un pericolo reale o immaginario o dinanzi a cosa o a fatto che sia o si creda dannoso; più o meno intenso secondo le persone e le circostanze, assume il carattere di un turbamento forte e improvviso quando il pericolo si presenti inaspettato, colga di sorpresa o comunque appaia imminente.”

L’emozione della paura ci dice che siamo in presenza di un pericolo e quando ci sentiamo minacciati abbiamo queste alternative: sottometterci, fuggire o attaccare.

Scopriamo in questo modo che la collera molto spesso è figlia della paura.

Ti invito a concederti qualche istante per esplorare il tuo animo sul tema della paura.

  • Qual è il tuo modo tipico di reagire?
  • Quali sono le situazioni che maggiormente ti spaventano?
  • Da quale esperienza personale ha origine la tua paura?
  • C’era qualcuno capace di rassicurarti?
  • Quali parole avresti avuto bisogno di sentirti dire?
  • Cosa puoi dirti OGGI tu per rassicurarti.
  • A quali tue capacità puoi attingere OGGI per far fronte alle situazioni che ti inquietano?

Vuoi sapere qualcosa su Edvard Munch?

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