Lettera aperta agli adolescenti (e ai loro genitori)
L’incontro con un adolescente è sempre imprevedibile. A volte vengono trascinati dai loro genitori. E allora li vedo recalcitranti: “io non ho nessun problema, sono i miei che…”. A volte sono oppositivi: “vediamo cosa sai fare”. A volte sono molto spiritosi: “Ho letto una volta questa battuta: -la felpa è quell’indumento che i ragazzi mettono quando la mamma ha freddo- ecco, mia mamma è così, come faccio a non avere questi problemi”.
A volte sono fissati su un problema: “sono grassissima, mi faccio schifo” (indipendentemente dal fatto che la bilancia segni 38 o 88 chilogrammi). A volte portano i dubbi: “mi piacciono sia le ragazze che i ragazzi, cosa faccio?”. A volte le incertezze: “non so quale scuola, quale indirizzo scegliere”. A volte sono i grandi temi esistenziali: “Ma io chi sono? Sono già determinato così o posso ancora determinarmi?”
Non mi annoio mai. E’ sempre un incontro ricco, stimolante.
E’ “l’età dell’oro”. Età di conquiste, di esplorazioni, di frontiera. E’ l’età in cui il lecito e l’illecito, il bene e il male, il sogno e la realtà non hanno confini definiti o, al contrario, sono stabiliti con grandi rigidità. E’ l’ età in cui il rischio può facilmente diventare un azzardo. E’ l’età in cui si (ri)stabiliscono le coordinate del mondo, dove si disegna la mappa per orientarsi nelle scelte che ci trasformeranno in adulti.
Questo è lo spazio dove si affrontano questi temi e dove… si scaricano gli aggiornamenti cartografici.
Una mappa che dice chi siamo e cosa dobbiamo fare per andare nel mondo, i bambini cominciano a tracciarla nei primi anni di vita. L’adolescenza è proprio quell’età in cui si fa la verifica. Vado bene? Sono sbagliato? Sono amabile? Posso avere successo?