Lettera aperta ai genitori
Il nome di Benjamin Spock probabilmente non dirà niente alle giovani generazioni. Tutt’ al più penseranno all ’ufficiale con le orecchie lunghe dell’ Entrerprise di Star Trek. Io mi riferisco invece al pediatra che nel 1946 pubblica un libro che letteralmente rivoluziona il modo di pensare alla genitorialità: “il bambino, come si cura e come si alleva”. Il suo motto rivolto ai genitori e riportato nelle prime pagine del libro è: “fidatevi del vostro istinto. Sapete molto di più di quello che pensate di sapere”. Il risultato: vende quasi quanto la bibbia. Ed è proprio una bibbia che il suo libro diventa. Scrive i dieci comandamenti per i genitori: rispettare il bambino e farsi rispettare da lui, pochissima televisione, non educarlo a esser competitivo, pensare meno alla carriera e di più a lui, seguire la sua dieta, ascoltarne i bisogni emotivi, non umiliarlo, dare il buon esempio, non risparmiare sull’amore.
Facile.
Tre lauree, grande atleta (vince l’oro nel canottaggio alle olimpiadi), impegnato politicamente (si presenta alle elezioni presidenziali), impegnato socialmente (finisce in galera più volte per le sue idee pacifiste e per istigazione alla diserzione durante la guerra in Vietnam). Poi mette al mondo dei figli e…. rivede il suo libro.
Passa da un atteggiamento di grande “permissivismo educativo” ad una “amorevole severità e disciplinata tenerezza” per arrivare nell’ ultima edizione a dire: Ops! Mi sono sbagliato. Solo i “grandi” sanno ammettere gli errori.
I principi di cui parla sono principi di buon senso, ancora oggi validi. Il modo per attuarli è molto più complesso.